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Mussolini mentre viene arrestato a Roma l'11 aprile 1915 dopo un comizio a favore dell'intervento dell'Italia nella guerra
I tempi dell'operazione e la provenienza dei finanziamenti insospettirono gli ex compagni, che accusarono Mussolini di indegnità morale. Secondo il Partito Socialista egli avrebbe ricevuto fondi occulti da agenti francesi in Italia, che lo avrebbero corrotto per farlo aderire alla causa dell'interventismo pro-Intesa. La questione fini` davanti alla commissione d'inchiesta del collegio dei probiviri dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, che escludette ogni ipotesi di corruzione giungendo alla conclusione che la nascita del giornale era da collegarsi esclusivamente al rapporto di simpatia personale fra Mussolini e il direttore del Carlino Naldi.[57]
Solo negli ultimi anni stanno uscendo documenti che proverebbero invece il diretto intervento del governo francese nell'aiutare Mussolini, che comunque sappiamo aver incontrato in Svizzera rappresentanti dell'Intesa, i quali gli assicurano il loro appoggio.[58]
In particolare secondo una nota scritta nel novembre 1922 dai servizi segreti francesi a Roma, Mussolini - che venne dichiarato in un'altra nota degli stessi servizi «un agente del Ministero francese a Roma» - avrebbe incassato nel 1914 dal deputato francese Charles Dumas, capo di gabinetto del ministro francese Jules Guesde, socialista, dieci milioni di franchi "per caldeggiare sul suo Popolo d'Italia l'entrata in guerra dell'Italia al fianco delle potenze alleate".[59]
In dicembre prese parte a Milano alla fondazione dei "Fasci di azione rivoluzionaria" di Filippo Corridoni, partecipando poi al loro primo congresso il 24 e il 25 gennaio 1915.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista.
In seguito il suo interventismo si fece sempre più acceso, accompagnato dalla veemenza contro le istituzioni parlamentari, che nella sua idea di guerra come anticamera della rivoluzione avrebbero dovuto essere spazzate via dalla novità della guerra mondiale, grazie alla quale le masse rivoluzionarie si sarebbero affacciate armate alla storia:[60]
« Questi deputati che minacciano pronunciamenti alla maniera delle republichette sud-americane, questi deputati che diffondono – con le più inverosimili esagerazioni – il panico nella fedele mandria elettorale; questi deputati pusillanimi, ciarlatani… questi deputati andrebbero consegnati ai tribunali di guerra! La disciplina deve cominciare dall'alto se si vuole che sia rispettata in basso. Quanto a me, sono sempre più fermamente convinto che per la salute dell'Italia bisognerebbe fucilare, dico fucilare, nella schiena, qualche dozzina di deputati, e mandare all'ergastolo un paio almeno di ex ministri. Non solo, ma io credo con fede sempre più profonda, che il Parlamento in Italia sia un bubbone pestifero. Occorre estirparlo. »
(discorso interventista del 15 maggio 1915.[61])
Mussolini soldato nella Grande Guerra
Con l'uniforme dei Bersaglieri (1915) combatte nella prima guerra mondiale.
Alla dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria (23 maggio 1915), Mussolini fece domanda per arruolarsi volontario, e questa come nella maggioranza dei casi venne respinta dagli uffici di leva.[62] Venne chiamato come coscritto il 31 agosto 1915, e fu assegnato come soldato semplice al 12º Reggimento bersaglieri; il 13 settembre parti' per il fronte con l'11º Reggimento bersaglieri. Tenne un diario di guerra, pubblicato sul Popolo d'Italia (fine dicembre 1915 - 13 febbraio 1917), nel quale raccontò la vita in trincea e prefigurò se stesso come eroe carismatico di una comunità nazionale, socialmente gerarchica e obbediente.[63]
Mussolini convalescente all'ospedale militare dopo un incidente occorso durante un'esercitazione (1917).
Il 1º marzo 1916 fu promosso caporale per meriti di guerra. Nel "Rapporto Gasti" si legge, tra l'altro, «Attività esemplare, qualità battagliere, serenità di mente, incuranza ai disagi, zelo, regolarità nell'adempimento dei suoi doveri, primo in ogni impresa di lavoro e ardimento». Il 31 agosto successivo venne nominato caporal maggiore.
Il 23 febbraio 1917 fu ferito gravemente dallo scoppio di un lanciabombe durante un'esercitazione sul Carso.[64]Fu operato nell' ospedaletto da campo di Ronchi di Soleschiano dal clinico chirurgo Giuseppe Tusini, fondatore e preside dell' Università Castrense di San Giorgio di Nogaro[65]. Durante la convalescenza venne visitato nel sanatorio da Vittorio Emanuele III.[66] In questo periodo fece circolare due leggende: che aveva rifiutato l'anestetico mentre gli estraevano le schegge dal corpo[67] e che gli austriaci, considerandolo il nemico più potente, bombardarono l'ospedale in cui si trovava allo scopo di ucciderlo.[68][69][70] Dopo la prima convalescenza in ospedale militare e le due successive licenze venne congedato illimitatamente nel 1919.[71]
Mussolini tornò alla direzione de Il Popolo d'Italia nel giugno 1917.[72] Il 1º agosto 1918 modificò il sottotitolo da "Quotidiano socialista" a "Quotidiano dei combattenti e dei produttori", indicando chiaramente la strada da intraprendere.[73] In dicembre pubblicò sul giornale l'articolo Trincerocrazia, in cui rivendicò per i reduci dalle trincee il diritto di governare l'Italia post-bellica e prefigurò i combattenti della Grande Guerra come l'aristocrazia di domani e il nucleo centrale di una nuova classe dirigente.[74]
Stando a documenti resi pubblici nel 2009, fu in questo periodo che l'allora tenente colonnello del servizio segreto militare britannico Samuel Hoare (futuro Segretario per gli Affari Esteri e successivamente Segretario degli Interni) prese accordi con Mussolini, fornendogli una retribuzione settimanale di 100 sterline in cambio dell'impegno a sostenere la linea bellica anche dopo la sconfitta di Caporetto.[75][76] Mussolini in questo periodo ricevette per il suo giornale anch
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